"Quando il mondo mi dà le vertigini, e cado, quelle parole mi sorreggono. Devo a loro una conoscenza che non ha tanto a che fare con il sapere, ma con la formazione del mio ascolto, e del mio sguardo. Io non sono più sapiente, perché leggo: sono più capace di vivere. Dall'incontro con pensieri più grandi nascono i miei pensieri. Dall'incontro con le parole di altri, nascono le mie...Così, leggere è il mio modo per approntarmi un equipaggiamento per vivere. E un libro diventa l'esperienza di un rapimento, che mi avvicina a un che di estraneo, che in parte divento.
Credo che nessuno di noi nasca in un punto, da un punto. Piuttosto si nasce da una trama di punti, che si intessono in maglie di parole; i quali punti, o parole, formano un tessuto, che è il testo della nostra esistenza. Chi siamo, come siamo non lo ricostruiremo mai rispetto a un'origine perduta, ma piuttosto rispetto a una trama di echi, di ripetizioni, di ritorni di parole che hanno risuonato più forte di altre...In ogni caso, in principio era il Verbo. In ogni caso, ogni vita, l'esistenza di ognuno di noi, è un romanzo."
Nadia Fusini
da I libri ti cambiano la vita. Cento scrittori raccontano cento capolavori (Longanesi, 2012)
