LeggiAmo 2013 Sezione Alfabeto D |
La bellezza nasce dai limiti, sempre.
Alessandro d'Avenia
Cose
che nessuno sa è un
romanzo che prende vita dal sostare dell’autore al crocevia, tra il cammino
compiuto e quello ancora da percorrere (e quanto afferma lui stesso nei
suoi ringraziamenti alla fine del libro).
Alessandro d’Avenia
invita il lettore ad accostare il suo orecchio alla storia che ci narra nel suo
poetico romanzo, così come si fa con una
conchiglia:
“L’unico
modo che abbiamo per scoprire la nostra storia è conoscere quelle degli altri..
solo chi legge e ascolta storie trova la sua”.
Un filo invisibile
unisce le vite dei protagonisti di questo romanzo: una folla di funamboli senza rete sui fili fragili e intrecciati della
vita.
Margherita, fragile
perla creata dalla rugiada di un dolore muto; il professore, anima fatta di pagine; Giulio, stella lontanissima e irraggiungibile,
fredda e nervosa.
Sono
tutti alla ricerca della bellezza, quella bellezza nata dalle imperfezioni
della vita; tutti dovranno intraprendere, come Telemaco, il viaggio che li
porterà a compiere delle scelte decisive, a perdersi per ritrovarsi; e lo faranno
guidati da quel sentimento di incompiutezza che la gente chiama nostalgia, in
cui si fondono paure e speranze: è la nostalgia del futuro, la nostalgia di ciò che non è mai stato, quella libertà che prende possesso di sé e
vuole dare inizio a qualcosa di nuovo, unico e irripetibile.
C’è una parola che si
ripete come una melodiosa litania in tutto il romanzo: la parola filo.
La nonna di
Margherita, nella lingua carnale della
sua terra, esclama: a vita è nu filu..la
vita è un filo, sospeso tra cielo e
terra, dove si cammina con passo incerto e intrisi di paura, finché quel sottile
filo non sarà trasformato in corda e poi in un solido ponte grazie al
sentimento dell’amore.
Ed è il filo che unisce due persone a far sì che si
possa uscire dal labirinto delle proprie paure, così come il filo di Arianna
salvò Teseo.
È, ancora il filo della trama
che, unito all’ordito, in una danza a volte incomprensibile, svela il disegno
della vita.
Col tempo verrà
rivelata quella bellezza che nasce dai limiti e dal dolore, così come la perla
nasce dopo l’attacco di un terribile predatore: sui resti imperfetti rimasti
intrappolati nella conchiglia nasce una splendida madreperla.
Ci sono cose che nessuno sa, ma è la bellezza
imperfetta della vita a dare tutte le risposte.
Questo è il messaggio che possiamo ascoltare dalle splendide pagine di questo romanzo: una storia che ci coinvolge e ci nutre con la semplicità e la bellezza delle cose fragili:
quella storia deve piombare da fuori, come quando accade che i
libri ci scelgano e gli autori diventino amici..quella storia è uno specchio
che ti sorprende a esclamare: questa è la mia, questo sono io, ma non avevo le
parole per dirlo. E forse scopri di non essere solo, definitivamente solo.
Dalla lettura ottieni qualcosa solo quando sei capace di mettere
qualcosa di tuo in ciò che stai leggendo. Voglio dire che leggi un libro veramente
solo quando è lui che ti legge, solo quando ti avvicini alle parole con l’animo
disposto a ferire e a essere ferito dal dolore della lettura, a convincere ed essere
convinto, e dopo, arricchito dal tesoro che hai scoperto, a impiegarlo per
costruire qualcosa nella tua vita e nel tuo cuore.
La lettura di questo libro mi ha spinto a dar vita ad un piccolo progetto che vorrei chiamare "Dagherrotipi Letterari": una danza di parole, immagini e musica per condividere le emozioni suscitate dalle pagine dei libri letti.
Ecco il Dagherrotipo Letterario del libro
Cose che nessuno sa
di
Alessandro d'Avenia
E' un regalo per tutte le mie compagne di viaggio di LeggiAmo 2013!
Buona lettura e.. buona visione!
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