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I libri, come le persone, giungono sempre dove sono attesi...

lunedì 2 novembre 2020

Nuova rubrica letteraria: Oggetti solidi. Libri per immagini



Accostarsi a un libro, toccarlo, sfogliarlo, leggerlo, richiede una totale apertura dei nostri sensi, una predisposizione dell’anima e della mente a farsi guidare, a lasciarsi accompagnare in un mondo parallelo, un mondo costruito con la carta e le parole.
Nel sortilegio della lettura i due mondi, quello reale e quello scritto, si sfiorano, si toccano, fino a fondersi, ad un certo punto, l’uno nell’altro. In quel preciso istante il mondo narrato, da impalpabile diventa solido, diventa anch’esso reale.
Accade che leggendo, così come avviene nel racconto di Virginia Woolf, “Oggetti solidi”, un minuscolo puntino nero, che si muove in un orizzonte lontano, possa diventare, nell’atto di avvicinarsi, una persona.
È come se l’immaginazione si focalizzasse intorno ad una “goccia di solida materia” per restituire alla luce, portare in superficie, un oggetto solido, che dal “fondo della sua massa”, continua ad emettere una fiamma che non vuole spegnersi ed aspira alla vita.
La stessa Virginia Woolf avverte che “qualsiasi oggetto si mescola così profondamente con la materia del pensiero da perdere la sua vera forma e ricomporsi in maniera un po' diversa in una forma ideale che ossessiona il cervello nei momenti più inattesi.”
Non bisogna, quindi, sorprendersi se l’oggetto-libro riesce a mescolarsi intimamente con il pensiero del lettore, della lettrice, fino a materializzarsi in forme ogni volta diverse, fino a suggestionare la mente creando visioni chiare e infuocate.
La persona che legge plasma a sua immagine l’anima del libro, rendendola vivida, ardente, quasi materia, e questa materialità fa errare i sensi dall’immaginario al reale e dal reale all’immaginario.
Da lettrice comune mi avvicino sempre ad un libro, dapprima silenziosamente, per proseguire in una discesa minuziosa nei dettagli, negli angoli meno illuminati, in modo da rendere più nitido quello che per altri potrebbe apparire sfocato.
Ho scelto di raccontare i libri letti proprio attraverso le immagini, le melodie, le parole, le suggestioni che il libro stesso evoca dalle sue profondità, dalla sua stessa anima nascosta tra le righe.
Sotto i miei occhi quest’anima di carta diventa inspiegabilmente un “oggetto solido” in tutta la sua fulgida e tangibile magnificenza.
Sulla scia di queste riflessioni, nasce la rubrica OGGETTI SOLIDI – Libri per immagini: se è vero che chi legge in qualche modo riscrive a sua volta il libro scelto, questo è il mio modo di riscriverlo, di raccontarlo attraverso il movimento delle sue evocazioni.








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